Giovedì scorso ero a Milano in taxi e mentre raggiungevo Via Tortona, il tassista mi dice: la Design Week fa il doppio di affluenza della Fashion Week. E si badi bene, qui siamo nella patria italiana della moda. Una città dove si respira glamour anche dai tombini. Perché mai nessuno è vestito male. Qui anche le signore delle pulizie hanno comunque un certo stile. In effetti Milano settimana scorsa sembrava Piccadilly Circus a Capodanno. Flusso continuo di gente, mai un cappello fuori posto, strade stracolme, ristoranti aperti fino alle 3 di notte anche in mezzo alla settimana. E non solo ai soliti Navigli che soffrono d’insonnia. In mezzo a tutto questo un tornado di eventi dal numero spropositato. Il tutto per vedere nuove idee, l’aria che tira, studiare nuove tendenze e tanto design. Da ogni punto di vista. Perché quello che una volta era solo Il Salone del Mobile ora si è ampliato al punto da essere un laboratorio a cielo aperto dove tutti coloro che hanno un’idea qui la vengono a presentare. Dalla sedia per fare yoga e avere una postura perfetta, alla bicicletta del brand di moda disegnata dallo street artist (costo 10mila euro). E poi tante auto, ovviamente, che del design sono sempre un bell’esempio. Io ero dove dovevo essere. Insieme a vecchi amici ormai trasferiti a Milano e nuove conoscenze lombarde che ormai sono diventate un appuntamento fisso. Insieme eravamo al bellissimo Spazio Toyota per la presentazione della nuova crossover ibrida C-HR. Design, linee decise, tecnologia innovativa ed eccellenza tecnica.
Un flusso in continuo movimento è stato il fulcro dell’Urban Flow, lo spazio che ha ospitato l’Anteprima Nazionale di CH-R al Fuori Salone e che ha accolto, senza limitarla, un’esperienza sensoriale, artistica, musicale, crossmediale. Fiore all’occhiello di questo spazio infatti è stata l’installazione di generative art grazie alla quale è stato possibile dar sfogo alla propria vena artistica, disegnando digitalmente su un megaschermo linee e figure ispirate al design sinuoso della vettura. Spazio bellissimo circondato da un giardino urbano impreziosito da composizioni di fiori e piante giapponesi e confezionate come il sushi, un bar e buffet creativo e la club area con il live-streaming della web radio Casa Bertallot. Uscita da lì ben oltre la mezzanotte siamo andati tutti a cena ai Navigli in una tipica osteria milanese. Che ci ha espulso ben oltre le 3. Prossimo anno, la DesignWeek va programmata con un piano di battaglia aggressivo. Mi è sembrato tutto più vero e meno eccessivo della Fashion Week e il flusso creativo ha davvero trovato il suo spazio naturale.